“COLTIVARE” LA BIODIVERSITÀ: COSA SI INTENDE E PERCHÉ È COSì IMPORTANTE IN AGRICOLTURA
Per biodiversità intendiamo l’insieme di animali, piante e microrganismi che abitano un determinato ecosistema.
Un territorio vitivinicolo è un ecosistema ricco e complesso, caratterizzato da una varietà di forme di vita che interagiscono determinando la sua identità e salute: la qualità di un terroir infatti è direttamente legata al valore aggiunto derivante da un sistema in cui la biodiversità viene non solo “coltivata”, ma anche tutelata.
Ma perché la biodiversità è così importante?
Prendiamo come esempio la comparsa di un agente estraneo, come un fungo patogeno o un insetto potenzialmente nocivo. In un ecosistema caratterizzato da una biodiversità sana, ricca e ben equilibrata, ci sono maggiori possibilità che questi intrusi non riescano a proliferare e a causare danni irreparabili, evitando così conseguenze disastrose per il raccolto.
Parlando di viticoltura, è sempre utile ricordare che l’uva da vino è uno degli elementi costituenti di questa biodiversità. Ma come la tuteliamo a Usiglian del Vescovo?
Ce ne occupiamo mantenendo un prato stabile sotto le vigne in tutti i nostri vigneti, in modo che le forme di vita “autoctone” possano proliferare, che i semi riescano germinare e colonizzare liberamente il territorio, e gli impollinatori e i microrganismi del suolo riescano a diffondersi.
Inoltre lavoriamo cercando di non trinciare l’erba mentre è in fiore, o lasciando nicchie di erba alta (dove possibile) in modo da concedere un rifugio agli insetti e ai piccoli mammiferi che popolano il territorio e che sono attori imprescindibili della biodiversità del suolo.
Il modus operandi deve rispettare una regola aurea che è quella di impattare il meno possibile sul naturale stato di salute della biodiversità di un territorio: l’agricoltura è un atto antropico, e come tale non può prescindere dall’intervento umano. Ma per mantenere l’equilibrio perfetto del suolo occorre lavorare rispettando tutti gli elementi che contribuiscono al benessere dei nostri vitigni.
In conclusione, quindi, è possibile produrre vino in armonia con la biodiversità di un territorio? Porsi questo tipo di domande (e trovare le giuste risposte) è parte fondamentale del mestiere dell’agricoltore.
E quale miglior testimone, per raccontare il terroir di Usiglian del Vescovo, del nostro Il Barbiglione: questo vino prende il nome da come nel dialetto di Palaia viene chiamato il Gruccione, un uccello variopinto tipico delle zone sabbiose di questo territorio. Difatti il Gruccione è spesso avvistato sopra i nostri vigneti, rendendosi meraviglioso protagonista quindi della fauna che popola anche le nostre vigne.
Prodotto con le migliori uve coltivate su terreni sabbiosi, Il Barbiglione rappresenta l’essenza del terroir di Usiglian del Vescovo, esprimendo al meglio le caratteristiche del territorio e tutta la sua storia.
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